SERVONO SEMPRE LE ANALISI PER SMALTIRE UN RIFIUTO?
A grande richiesta ripassiamo questo argomento che per molte persone ancora oggi rappresenta uno degli aspetti più MISTERIOSI del mondo rifiuti.
A grande richiesta ripassiamo questo argomento che per molte persone ancora oggi rappresenta uno degli aspetti più MISTERIOSI del mondo rifiuti.
Oggi chiudo il discorso iniziato nell’articolo precedente parlando dell’ultimo aspetto pratico da curare in merito allo stoccaggio (deposito per accumulo in attesa di smaltimento) dei tuoi rifiuti.
Già la settimana scorsa l’ho chiamato fiocco e sinceramente rende l’idea. Se hai scelto bene gli imballi dei tuoi rifiuti, se hai scelto e strutturato bene il luogo dove accumularli, perché non mettergli una bella etichetta che oltre a rispettare le prescrizioni normative comunica in modo intuitivo e diretto cosa è stoccato lì dentro?
Quale?? Leggi e dimmi se ti sembra banale.
Fino ad ora abbiamo visto cosa è rifiuto ed il momento in cui uno scarto aziendale diventa rifiuto.
Adesso che sai se un oggetto, materia, sostanza che detieni è diventato rifiuto, puoi stare tranquillo?
Definiti i riferimenti concettuali ora devo iniziare ad affrontare il primo aspetto pratico, ovvero, adesso che hai il rifiuto cosa ne fai?
L’errore che fanno in molti è quello di pensare che fra il momento in cui lo produco e quello in cui lo smaltisco ci sia ben poco da fare, in realtà la maggior parte delle sanzioni emesse a carico dei produttori riguardano proprio le fasi che stanno fra l’inizio (produzione) e la fine (smaltimento) della tua gestione FISICA del rifiuto.
Oggi, dopo una serie di articoli nei quali ti ho trasmesso i concetti base in merito alla classificazione dei rifiuti da oggi iniziamo a parlare della GESTIONE FISICA/PRATICA dei tuoi rifiuti.
Con quanto scritto fino ad ora confido di essere riuscito a farti capire qual è il mio approccio a questa delicatissima materia e cosa mi differenzia dagli altri, ma c’è ancora molto di cui parlare.
Con questo articolo voglio approfondire un concetto che ho già trattato nell’articolo ECCO COSA È DAVVERO UN RIFIUTO (clicca qui per leggerlo), in cui ti ho spiegato il concetto che definisce cosa è rifiuto. Infatti risulta fondamentale capire QUANDO uno scarto diventa rifiuto.
Essere consapevoli del momento in cui avviene questa “metamorfosi” è fondamentale per gestire una serie di vincoli che determinato la corretta gestione dei depositi e dell’organizzazione degli smaltimenti.
Personalmente stimo moltissimo le persone che sbagliano, perché chi sbaglia vuol dire che si è messo in gioco.
Nella mia vita mi è capitato di sbagliare, ma la cosa importante per me è sempre stata capire l’errore e CAMBIARE in modo da porvi rimedio.
Io credo che leggendo i miei articoli, anche a te siano nati dei dubbi in merito ai tuoi fornitori e alla correttezza della tua attuale gestione dei rifiuti.
Abbiamo visto come e quali dati devi raccogliere sulla composizione del rifiuto anche in base alla tipologia di codice CER individuato: ora bisogna usare bene queste informazioni, perché sono importantissime per TUTELARTI.
Ti ho già detto e ripetuto che:
Dopo che la settimana scorsa ti ho detto che caratterizzare un rifiuto non significa per forza fare un’analisi, devo comunque spiegarti come si approccia un rifiuto affinché l’analisi si possa ritenere rappresentativa.
Non basta avere in mano qualche foglio di un laboratorio per pararsi il culo!!
Cosa certifica che quell’analisi rappresenta il tuo scarto?
Ed eccomi al terzo appuntamento con gli articoli articoli informativi che riguardano la classificazione dei rifiuti.
È arrivato il momento in cui ti devo parlare delle analisi di laboratorio.
Ed eccoci di nuovo al nostro appuntamento settimanale…
Anche nell’articolo di oggi, come già ti ho anticipato, continuerò a parlarti dei codici CER.
In questa settimana avrai sicuramente pensato a quanto ti ho detto nell’articolo precedente!!
È importantissimo infatti conoscere come è fatto ed a cosa serve un codice CER, se si vuole essere degli IMPRENDITORI ACCORTI, che non valutano solamente l’impatto economico dei rifiuti.
Se ti stai chiedendo perché mi preoccupo tanto di spiegarti com’è strutturato un codice CER, ti faccio una contro domanda, e siccome ci tengo ad informarti, ti agevolo con alcune opzioni di risposta:
Proseguiamo con il nostro appuntamento settimanale… attraverso le importanti informazioni che ci scambieremo, cercherò di farti capire l’importanza dell’approccio con il quale si affronta la materia rifiuti… dall’articolo di settimana scorsa ho iniziato ad entrare nel dettaglio del fantastico mondo dei rifiuti, continuerò cercando di far capire i SERI RISCHI legati ad una cattiva gestione, per quelli che come San Tommaso: non ci credono se non ci mettono il naso.
Assisterò e supporterò gli imprenditori sprovveduti o spregiudicati per trasformarli in IMPRENDITORI ACCORTI, FELICI E SPENSIERATI; ovvero informato sulle dinamiche di gestione dei rifiuti, che conosce la normativa e per questo sceglie un partner estremamente affidabile (che si preoccupa degli obblighi del produttore di rifiuti e di come assolverli per poterlo fare stare tranquillo), in modo da tutelare la propria attività.
Vorrei che anche tu, insieme ai miei clienti che già sono entrati a far parte dell’ELITÈ DEGLI IMPRENDITORI CONSAPEVOLI, non ti affidi più “al fornitore meno costoso” oppure “al fornitore storico di fiducia” oppure “a quello che mi dà meno rogne da gestire”…Potrei andare avanti a fare altri esempi di quello che mi sento dire da chi non ha interesse a essere consapevole, informato e tutelato e che non vuole affidarsi a chi si occupa tutti giorni di questa materia.