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La nostra speranza è che non siate dei produttori che trascurano l’obbligo di informazione di tutte le figure che entreranno in contatto con i vostri rifiuti.

Chi si è affidato a noi ha avuto la possibilità di raggiungere l’eccellenza nella propria gestione, in questo particolare articolo vi daremo l’opportunità di comprendere l’importanza di questo adempimento.

Gli anni di esperienza che abbiamo maturato ci permettono di assicurarvi la semplicità della sua comprensione e, successivamente, della sua attuazione.

Dal collaboratore allo smaltitore ogni figura che entrerà in contatto con i vostri rifiuti dovrà essere messa nella condizione di disporne nella più totale sicurezza, tutelando così la salute delle persone, dell’ambiente, nonché la stessa azienda.

Per adempiere correttamente a questo obbligo occorre partire dall’estrapolazione delle informazioni relative ai rifiuti. Una volta ottenute potrete elaborarle e trasmetterle a tutte le figure coinvolte.

ESSENDO UNA FASE DELICATA È MOLTO IMPORTANTE CHE FACCIATE ATTENZIONE!

Tutto ha inizio dalle informazioni relative alla genesi del rifiuto. Ogni rifiuto può nascondere delle insidie difficilmente individuabili, se non mediante le indicazioni di pericolo.

Per sottoporvi un esempio, non tutti i liquidi che si presentano come innocui lo sono realmente. Non commettete l’errore di pensare che un olio esausto che si presenta nero e uniforme non possa rivelarsi gravemente pericoloso, molti di essi contengono elevate quantità di solventi clorurati che, se respirati, potrebbero causare seri danni all’olfatto.

Questo è solo un esempio di quelle che possono essere le conseguenze nell’immediato, ma i pericoli più dannosi sono ben più celati. Per salvaguardare le persone e l’ambiente, sia nel breve che nel lungo periodo, tali pericoli vanno accuratamente verificati in funzione di potenziali rischi ricavabili solo dal ciclo produttivo e dalle materie prime impiegate nel processo di generazione del rifiuto.

La sola figura in grado di fornire le informazioni utili è il responsabile dei processi produttivi. Una volta in possesso di questi dati potrete procedere alla definizione di tutte le caratteristiche del rifiuto. Questa procedura è fondamentale poiché, essendo voi l’unica figura in grado di fornire le indicazioni sull’attività aziendale, la normativa sanzionerà voi per le carenze informative di identificazione di un rifiuto.

Per gestire al meglio questa incombenza il consiglio è quello di COSTRUIRE UN FASCICOLO INFORMATIVO COERENTE ED ESAUSTIVO PER OGNI RIFIUTO. Le informazioni primarie da cui partire vengono da noi definite “TRIADE DELLA GENESI” e sono inderogabilmente sulle vostre spalle.

La Triade è composta da:

1. Descrizione dettagliata del ciclo produttivo.

2. Condizioni di impiego di ogni singola materia prima all’interno della lavorazione.

3. Scheda di sicurezza di tutte le materie prime impiegate.

Sono definibili “informazioni primarie” poiché, di volta in volta, ogni documento generato durante la classificazione andrà ad aggiungersi a questo elenco. A titolo esemplificativo tra i documenti che potrebbero aggiungersi rileviamo:

• i rapporti di campionatura dei rifiuti;
• le analisi chimiche;
• le analisi merceologiche;
• le omologhe degli impianti di destino.

Non fatevi intimorire!

A un primo sguardo può apparire come una mole di lavoro insostenibile, ma è importante sottolineare che le informazioni della TRIADE DELLA GENESI verranno più volte riutilizzate nella tutela della vostra azienda, anche per:

1. Giustificare la scelta del codice EER.

2. Definire con il laboratorio quali parametri sia necessario analizzare.

3. Informare il destino in merito all’origine del rifiuto.

Per descrivere i benefici di questa procedura rivisitiamo un noto modo di dire:
PRENDERETE 3 PICCIONI CON UNA FAVA.

Addentriamoci ora nel racconto di un’esperienza di Smaltimento Assistito, affinché possiate comprendere l’importanza delle informazioni da fornire.

Mario è un cliente che si occupa di lavorazioni meccaniche a Gussago. Dopo aver tornito i pezzi con un utensile lubrificato a emulsione ne effettua un lavaggio con una soluzione a base di acqua e solvente.

Con queste informazioni sareste in grado di definire quali caratteristiche di pericolo presenta il rifiuto prodotto da questo lavaggio?

Sarebbe ovviamente impossibile, data la mancanza di diversi dettagli tra i quali la quantità di solvente utilizzato o le sue caratteristiche di pericolo.

Il solvente impiegato ha come unica caratteristica di pericolo l’infiammabilità (informazione estrapolata dalla scheda di sicurezza), ma impiegandone solo il 10% (informazione fornita da Mario) lo scarto che ne deriva non risulta infiammabile.

ORA CAPITE L’IMPORTANZA DELLE INFORMAZIONI CHE VI ESORTIAMO A RACCOGLIERE?

Se ancora non siete convinti dell’indispensabilità di questa procedura, sappiate che con un fascicolo costruito in maniera professionale potrebbero esserci le condizioni per evitare i costi delle analisi e sareste maggiormente tutelati rispetto all’impiego di un certificato analitico.

Potreste non ritenervi in grado di svolgere il tutto in modo esaustivo e corretto, in questo caso il nostro consiglio è tanto semplice quanto efficace:

affidatevi a un serio professionista che, grazie alle sue competenze in materia, renderà il vostro lavoro più fluido e produttivo e che sia in grado di rendervi protagonisti di una svolta aziendale con l’applicazione del minimo sforzo. Vi esortiamo, quindi, a individuare un partner esperto e AFFIDABILE da cui lasciarvi guidare nella costruzione dei vostri fascicoli.

FAQ

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  • Perché è il primo e più importante documento che un produttore di rifiuti dovrebbe preoccuparsi di predisporre. Questo documento è la base su cui impostare tutta la corretta gestione dei rifiuti, anche all’interno della vostra azienda;
  • Perché dedicando 10 minuti del proprio tempo alla predisposizione di una documentazione completa, che contenga tutte le informazioni utili a riguardo della genesi del rifiuto, potrete utilizzare lo stesso documento per inoltrare le informazioni a tutte le aziende che entreranno in contatto con il vostro rifiuto. In questo modo tutelate voi, la vostra azienda e il futuro delle prossime generazioni;
  • Perché questo adempimento, spesso ignorato, è espressamente richiesto dalla normativa a seguito degli importanti aggiornamenti intervenuti ad Agosto 2021;
  • Perché la normativa richiede la trasmissione delle “informazioni rilevanti” che riguardano il rifiuto alle figure di cui vi avvalete per la gestione:                                

1.Laboratorio e campionatore;
2.Eventuale intermediario;
3.Trasportatore;
4.Impianto di destino.

  • Perché la classificazione di un rifiuto (codice EER ed eventuali caratteristiche di pericolo) non è l’unica “informazione rilevante” per una corretta gestione. La classificazione di un rifiuto si ottiene partendo dalle informazioni contenute nella genesi del rifiuto, pertanto non si assolve a questo obbligo semplicemente comunicandone la classificazione. A tal proposito la normativa descrive tutti gli elementi da tenere in considerazione per redigere una genesi del rifiuto completa e in grado di tutelare voi e la vostra azienda.

L’obbligo di redigere una genesi rifiuto completa, contenete tutte le informazioni utili, è in carico al produttore e non allo smaltitore. Lo smaltitore è il soggetto che, tramite queste informazioni, seleziona la corretta gestione da attuare sul rifiuto. La mancanza di questo documento potrebbe causare problemi all’interno della vostra gestione rifiuti, portando anche a conseguenze economiche. Senza la ricezione della documentazione completa e di tutte le informazioni necessarie, al vostro smaltitore potrebbero mancare gli elementi essenziali alla definizione della gestione corretta del vostro rifiuto.

Oltre a non aver adempiuto ad una disposizione normativa, sarete ritenuti responsabili di qualsiasi disguido possa generarsi con la gestione del vostro rifiuto da parte di uno dei soggetti che intervengono nella sua gestione, in quanto non sono state comunicate loro le caratteristiche del rifiuto che hanno in gestione.

Le genesi dei rifiuti non hanno una scadenza o un obbligo di aggiornamento periodico. Questo documento deve essere aggiornato ogni qualvolta interviene una modifica all’interno del processo produttivo o delle materie prime impiegate nella sua generazione. Le informazioni all’interno di questo documento devono essere aggiornate prontamente a fronte di una qualsiasi modifica. Se i processi produttivi e le materie prime impiegate non subiscono alcun cambiamento, la genesi del tuo rifiuto rimane valida e corretta.

  • Certo, per alcuni rifiuti provenienti da lavorazioni in cui la chimica riveste un ruolo importante, vanno messe in atto tutte le premure e occorre redigere un documento estremamente completo. La maggior parte dei rifiuti aziendali normalmente prodotti, però, richiede solo un po’ di attenzione e precisione. In 5-10 minuti andrete a predisporre un documento fondamentale alla vostra tutela.
  • Per i nostri clienti abbiamo studiato e predisposto un modello di genesi del rifiuto che possa guidare i produttori di rifiuti nella raccolta delle informazioni necessarie, ma la figura chiave per un perfetto confezionamento del documento siete voi. Servono le vostre informazioni sul processo e occorre reperiate la documentazione necessaria.
  • Per i nostri clienti disponiamo di una figura dedicata che, grazie alla sua esperienza e competenza, garantisce un costante supporto e collaborazione, con l’obiettivo di redigere un documento completo e corretto in ogni sua parte.
  • Perché questo documento, da voi timbrato e firmato, attesta le caratteristiche definitive del vostro rifiuto (codice EER, eventuali caratteristiche di pericolo, analisi svolte sul rifiuto, metodo di confezionamento), con la finalità di fornire tutte le informazioni utili allo smaltitore per la gestione corretta del rifiuto;
  • Perché questa prassi, oltre ad essere espressamente prevista dalla normativa vigente, vi tutela a fronte di eventuali disguidi nel conferimento del rifiuto.

L’obbligo di redigere un’omologa del rifiuto è in carico al produttore e non allo smaltitore. Lo smaltitore è il soggetto che, ricevendo le informazioni contenute in questo documento, procede alla gestione corretta e coerente sul rifiuto. Non ricevendo la documentazione completa e tutte le informazioni necessarie, verrebbero a mancare degli elementi essenziali per la definizione della gestione corretta dei vostri rifiuti. 

Oltre a non aver adempiuto ad una disposizione normativa, non sarete tutelati nel momento in cui dovesse presentarsi qualsiasi disguido con la gestione del vostro rifiuto. Non avendo ricevuto le informazioni complete tramite questo documento, lo smaltitore potrebbe attribuirvi la responsabilità di questi eventuali disguidi.

Assolutamente sì. Questo documento raggiunge il suo scopo solamente se inviato allo smaltitore prima del conferimento del rifiuto. Inviando il documento dopo aver effettuato il conferimento, lo smaltitore da voi scelto potrebbe attribuirvi la responsabilità di eventuali disguidi, poiché non gli sono state fornite in precedenza tutte le informazioni necessarie per poterlo gestire nel modo corretto.

Come le genesi dei rifiuti, questi documenti non hanno una scadenza o un obbligo di aggiornamento periodico. Questo documento deve essere aggiornato ogni qualvolta interviene una modifica nelle informazioni in esso contenute. Va inoltre aggiornato prontamente a fronte di una qualsiasi modifica. Nel momento in cui avviene un cambio di smaltitore questo documento dovrà nuovamente essere redatto, firmato e inoltrato.

Le informazioni contenute all’interno di questi due documenti sono molto simili, ma la differenza consiste nel loro obiettivo e nel momento in cui essi vanno redatti e inviati. La genesi del rifiuto deve essere redatta dal momento in cui il rifiuto viene prodotto, per poter raccogliere tutte le informazioni necessarie per attestare la sua caratterizzazione. L’omologa, invece, va redatta esclusivamente nel momento in cui si deve procedere allo smaltimento del rifiuto, per fornire allo smaltitore tutte le informazioni necessarie alla sua corretta gestione. Va specificato che spesso ogni smaltitore ha un proprio modello predefinito da compilare.

Non è sufficiente indicare il solo codice EER sui colli dei rifiuti in quanto, soprattutto nel caso di rifiuti pericolosi, l’indicazione del solo codice non comporta la conoscenza delle accortezze necessarie da attuare durante la manipolazione degli stessi. 

Riportare le caratteristiche di pericolo sulle etichette dei rifiuti permette, quindi, una tutela sia per i propri dipendenti che per eventuali enti esterni che dovranno operare nelle aree aziendali.

Per questo motivo possiamo fornire, ai clienti che ce lo richiedono, le corrette etichettature che andranno stampate e apposte sui colli contenti i rifiuti.

Individuare opportunamente, tramite l’apposizione di cartelli, le zone dedicate allo stoccaggio dei rifiuti è un adempimento richiesto dalla normativa. Il motivo per il quale è richiesta questa premura è la necessità di ottemperare all’ esplicito obbligo di chiara separazione tra le zone di stoccaggio dei rifiuti e le zone destinate allo stoccaggio delle materie prime. Durante la nostra attività affianchiamo i clienti nell’identificazione e nel corretto allestimento delle zone dedicate allo stoccaggio dei rifiuti, fornendo poi loro le etichette da apporre ai colli.

No, il corretto confezionamento del rifiuto non è sufficiente per assolvere appieno agli obblighi di legge. La normativa prevede espressamente l’obbligo di etichettatura dei rifiuti, definisce inoltre le specifiche tecniche necessarie affinché la pratica risulti idonea. Non prestare la giusta attenzione a  queste caratteristiche, come la mancata etichettatura dei propri rifiuti, rappresenta un illecito penale. Per scongiurare questo pericolo forniamo ai clienti che ne fanno richiesta le corrette etichettature, le quali potranno essere facilmente stampate e apposte ai colli contenti i rifiuti.   

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